I miei Piani di Sicurezza e Coordinamento
sono manuali di istruzioni
per l’uso del cantiere
chiari e comprensibili
a tutti gli operatori.

E sono predisposti utilizzando il metodo semplificato di cui all’allegato 2 del decreto
Ministeriale del 9/9/2014 integrato nel testo unico del D.L.G.S. del 9/9/2008 n° 81 e S.M.I.

Il PSC deve individuare i rischi
già in fase di progettazione


Il P.S.C. è uno strumento che analizza e valuta i rischi di un cantiere già in fase di progettazione, individuando la soluzione di tutti i problemi relativi alle interferenze tra le lavorazioni, al corretto utilizzo delle opere provvisionali, all’approntamento delle opere strutturali, ai rischi intrinseci all’area di cantiere e quelli trasmessi all’ambiente circostante.

Piani di Sicurezza dall’approccio pragmatico e perfettamente tarati per le esigenze del cantiere per cui sono redatti, evitando l’inserimento di pagine inutili o insignificanti. Determinano le procedure, gli apprestamenti e le attrezzature più adatte alla pianificazione dell’intervento, garantendo contemporaneamente il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori per tutta la durata dei lavori.

I vantaggi di un PSC ben fatto

1 – Tutela il committente

2 – Completa la documentazione progettuale

3 – Identifica i rischi del cantiere e le soluzioni per ridurli

4 – Aiuta l’impresa a programmare la produttività nel cantiere

1 – in che modo il PSC ben fatto tutela il committente

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento ha lo scopo di definire le corrette procedure al fine di raggiungere la massima sicurezza nei riguardi degli infortuni sul lavoro, garantendo l’incolumità fisica di tutti i lavoratori del cantiere compresi anche gli addetti delle eventuali imprese subappaltatrici.

Nel PSC si devono valutare le interferenze che si potrebbero creare in fase di esecuzione, definendo una programmazione che riduca e, dove è possibile, elimini le interferenze tra le lavorazioni nella logica di una coerente pianificazione economica del cantiere.

Il committente, responsabile della sicurezza in cantiere, si trova così perfettamente tutelato rispetto all’applicazione delle normative vigenti e rispetto alle imprese, che vengono regolamentate nello svolgimento dei lavori e controllate dal Coordinatore per la Sicurezza che opera in sua vece.

Inoltre, l’attento studio degli elaborati e delle procedure in fase progettuale, consente di prevedere e pianificare le fasi critiche e/o problematiche fonti di rischio dell’esecuzione dell’opera, consentendo di attuare eventuali modifiche in fase di progettazione e la corretta valutazione dei costi della sicurezza.

Le imprese devono essere stimolate dal PSC a sviluppare le proprie proposte prima di trovarsi di fronte al problema, evitando imprevisti in fase di esecuzione e aumentando di conseguenza la produttività.

Esempio di layout di cantiere con indicazione delle aree di cantiere, le aree esterne di passaggio da proteggere, le porzioni di fabbricato agibili esterne al cantiere e le porzioni di fabbricato oggetto di intervento. Con visualizzazione delle opere provvisionali a tutela della sicurezza degli operatori e delle utenze esterne.

2 – in che modo il PSC completa la documentazione progettuale

Il PSC deve completare la documentazione progettuale definendo le procedure, la tipologia di approntamenti, macchine e attrezzature necessarie per l’esecuzione dell’opera in base al contesto in cui è collocata.

Integrazione di un PSC relativo alla predisposizione di nuova parete divisoria ANTINCENDIO in capannone industriale.
Lavorazione relativa alla posa delle travi in acciaio di supporto.
A destra le immagini del PSC e le foto dell’intervento eseguito, qui sotto il video della posa delle travi.

3 – in che modo il PSC identifica i rischi di cantiere e trova le soluzioni per ridurli

Un Piano di Sicurezza e Coordinamento correttamente strutturato consente all’impresa di avere la visione complessiva del progetto, evitando imprevisti dovuti ad eventuali errori progettuali,  riducendo al minimo i rischi infortunistici e consentendo una migliore pianificazione economica dell’intervento.

Definire in fase di progettazione le procedure e gli apprestamenti per la realizzazione delle fasi di lavorazione, evidenziandone le criticità, contribuisce alla riduzione del rischio, considerando che un alto numero di fasi di lavoro comporta intrinsecamente un aumento dei rischi infortunistici.

Procedure complementari o di dettaglio da esplicitare nel POS

Procedure complementari o di dettaglio da esplicitare nel POS (clicca sull’immagine per ingrandirla)

Occorrerà valutare in modo speciale i rischi interferenti, definendo adeguate tempistiche per evitarne le sovrapposizioni, mentre i rischi specifici delle singole lavorazioni dovranno essere identificati dall’impresa esecutrice nel loro POS.

Sarebbe opportuno non trascurare una prerogativa che ha il Piano di Sicurezza e Coordinamento rispetto al Piano Operativo delle imprese. A seguito di una corretta analisi delle lavorazioni, sarebbe bene che il Coordinatore in Fase di Progettazione richiedesse all’impresa di indicare le procedure complementari e di dettaglio rispetto a specifiche lavorazioni.

“allegato 15, articolo 3, comma 1h”

Il Coordinatore in Progettazione, quando necessario, con il P.S.C. deve valutare le possibili soluzioni (ipotesi di intervento) anche definendo le opere provvisionali necessarie.

Il base alla qualità delle ipotesi progettate derivano le tipologie di opere provvisionali previste e variano i costi dell’intervento nel suo complesso.

Le slide sotto riportate sono estratte da un PSC inerente ad un intervento di adeguamento sismico di un edificio tutelato dalla Sovrintendenza.

L’intervento consiste nell’irrigidimento della muratura perimetrale in corrispondenza dell’appoggio del coperto. L’irrigidimento si otterrà creando un cordolo esterno con profilo UPN del 160 continuo sulla facciata interna della muratura.

Il fabbricato è composto da diversi ambienti che si sviluppano solo a piano terra ma il cui soffitto è composto da un telaio in legno con dime a semicerchio che sorregge un controsoffitto a botte in arelle e gesso. Il controsoffitto, per ovvie ragioni, non è pedonabile.

Per fortuna il controsoffitto a botte è semplicemente tinteggiato e non vi è alcuna presenza di affreschi.

L’unico accesso avviene da un locale di servizio che è dotato di un soffitto piano in legno pedonabile con botola di accesso.

Come consentire agli operai di intervenire nelle zone perimetrali del sottotetto (non accessibili) per posizionare le putrelle di irrigidimento?

Immagini estratte dal PSC relativo.

4 – in che modo il PSC aiuta l’impresa a programmare la produttività nel cantiere

Un Piano di Sicurezza e Coordinamento correttamente strutturato rompe il luogo comune dell’antitesi tra il concetto di sicurezza nei luoghi di lavoro ed esigenze produttive dell’impresa.

La contestualizzazione del progetto architettonico e strutturale (inserimento del progetto nel contesto ambientale nel quale dovrà essere eseguito) insieme allo studio delle diverse fasi del processo edilizio, consentono di definire una preventiva ed adeguata organizzazione del lavoro che si esplicita anche attraverso un preciso cronoprogramma.

La progettazione attenta dell’organizzazione delle aree di cantiere, del tipo e quantità di attrezzature e opere provvisionali occorrenti per l’esecuzione dell’opera, consente di prevedere le fasi critiche e/o problematiche permettendo di attuare eventuali modifiche e la corretta valutazione dei costi della sicurezza.

Estratto P.S.C. della parte inerente all’esecuzione degli scavi per la costruzione di un fabbricato residenziale con piano rinterrato senza rampa (autorimesse con accesso tramite piattaforma monta auto).
Corretta progettazione dell’intervento tenendo conto della necessità di salvaguardare dal rischio caduta dall’alto i lavorati durante la fase che inizia dell’esecuzione degli scavi fino alla posa del primo solaio.


Foto cantiere come eseguito

Perché i miei PSC sono strumenti operativi
utili alla gestione anche economica del cantiere


Un Piano di Sicurezza e Coordinamento è quindi un ottimo strumento di ausilio alle imprese coinvolte per l’organizzazione del cantiere, la programmazione dei lavori, delle attrezzature e delle opere provvisionali da usare nelle relative fasi di lavoro; una sorta di “libretto di istruzioni” per il montaggio, la gestione e lo smontaggio del cantiere.

Perché i miei PSC evidenziano situazioni
potenzialmente non prevedibili


I miei Piani di Sicurezza e Coordinamento anticipano ed evidenziano particolari situazioni critiche rilevate dall’attento studio ed incrocio tra il progetto architettonico, strutturale ed impiantistico.

La verifica incrociata dei vari progetti è utile a identificare eventuali errori progettuali che possono così essere corretti in fase di progetto senza pesare in fase di esecuzione.

Quando definito già in fase progettuale, il mio apporto come coordinatore in fase di progettazione contribuisce a realizzare un’opera che non dovrà incontrare problemi di sicurezza sia nella fase esecutiva che in quella della successiva manutenzione.

Nel mio progetto di Piano di Sicurezza sviluppo un modello tridimensionale dell’intervento, contestualizzato nell’area in cui dovrà realizzarsi. Tale operazione offre una valutazione immediata su quello che riguarda la viabilità d’accesso all’area, i rischi interferenti dall’interno verso l’esterno e viceversa (presenza di scuole, ospedali, eccetera)

Perché uso la modellazione 3D
per lo sviluppo virtuale del cantiere


Lo sviluppo virtuale del cantiere è un metodo di lavoro che mi consente, sovrapponendo i progetti (strutturali, architettonici e impiantistici) attraverso una modellazione 3D, (sviluppata con programmi non costosi, semplici e intuitivi come Sketchup), di sviluppare virtualmente il cantiere sia sul piano spaziale che su quello temporale, evidenziando graficamente in anticipo tutti gli eventuali problemi che potrebbero verificarsi nella realtà, con un effettivo risparmio di tempi e di costi di realizzazione.

Inoltre i rendering tridimensionali illustrano visivamente le condizioni e le posizioni lavorative, diventando un manuale d’istruzioni chiaro e comprensibile per tutte le ditte e i lavoratori, anche stranieri, operanti in cantiere.

L’utilizzo di programmi di modellazione tridimensionale consente un approccio visivo estremamente chiaro alle prescrizioni ed alle procedure da adottare nelle fasi di lavoro sintetizzando e rendendo immediatamente fruibile il Piano di Sicurezza e Coordinamento.